L’emergenza COVID-19 ha stravolto le vite di tutti gli europei; siamo stati rispediti nel passato, un salto di decine di anni a quando la libera circolazione delle persone tra gli stati era utopia e le frontiere avevano ancora il compito di identificare tutte le genti che transitavano e, nel caso, impedirne il passaggio.
Non eravamo pronti a questa regressione, non eravamo preparati a sentirci dire no, oggi in Italia non si può andare, a meno che ci siano urgenze davvero particolari.
Sottoscrivere un contratto è un atto che normalmente può essere rimandato e la frontiera chiusa ne è una valida giustificazione.
Lo stesso discorso vale per chi avrebbe dovuto vendere o comprare un veicolo, rinunciare ad un’eredità, accettare una donazione, conferire una procura alla liti ad un avvocato o chiedere le pubblicazioni di matrimonio.
La chiusura delle frontiere ci ha colto impreparati da questo punto di vista, ma la soluzione per ovviare a questi disagi esiste ed è la procura, un atto previsto dal codice civile italiano.
Questo atto è semplicissimo, ma dalla portata enorme e per questo motivo è importante conoscerne efficacia e limiti.
La procura è un documento grazie al quale una persona conferisce ad un’altra il potere di agire in suo nome e per suo conto nel compimento di alcuni atti giuridici: l’effetto straordinario di questo modo di fare è che gli effetti degli atti giuridici compiuti grazie alla procura andranno a sorgere direttamente in capo al soggetto che ha rilasciato la procura.
Praticamente abbiamo la possibilità di far fare ad un altro quello che per legge dovremmo fare noi, personalmente.
In altre parole e per fare un esempio, il contratto sottoscritto in Italia dal soggetto che abbiamo nominato tramite procura rilasciata in Svizzera produrrà i suoi effetti positivi o negativi nei nostri confronti, senza che serva altro.
Esistono due tipi di procura, una generale e una speciale.
La procura generale, poco diffusa, permette ad una persona di delegare ad altri la gestione di tutti i suoi affari, presenti e futuri, ed è a tempo indeterminato, salva ovviamente la possibilità di revoca.
La procura speciale, invece, è molto diffusa e permette di affidare ad una persona, auspicabilmente di fiducia, la gestione di determinati affari; non ha durata illimitata, poiché la sua efficacia si estingue nel momento in cui l’affare è portato alla conclusione.
Lo stato italiano, consapevole delle esigenze degli italiani all’estero, ha conferito agli uffici consolari le funzioni in materia notarili; tra queste rientra il rilascio di una procura.
Gli elementi solitamente richiesti dagli uffici consolari per emettere una procura sono un documento di identità, l’indicazione del proprio codice fiscale e le generalità complete della persona che si vuole nominare procuratore.
Per ogni singolo atto sarà poi necessario indicare elementi precisi circa l’affare da compiere.
Circa la compravendita di immobili, ad esempio, sarà necessario indicare i dati catastali del bene che si intende comprare o vendere, riguardo al conferimento dell’incarico ad un avvocato sarà necessario indicare gli estremi del procedimento giudiziale, riguardo alla vendita o all’acquisto di un veicolo servirà il numero di targa o del telaio; in sostanza, ciò che davvero conta è la possibilità di individuare in modo preciso l’oggetto dell’incarico che si chiede al procuratore di svolgere.
In alcuni casi particolari, come la dichiarazione di rinuncia all’eredità, sarà necessaria anche la presenza di testimoni.
Che fare nel caso in cui la persona nominata in procura speciale abbia ecceduto ai suoi poteri o, in altre parole, abbia fatto diversamente da quanto concessogli?
È il caso del falsus procurator, nome latino dato a colui che decide di non seguire le indicazioni contenute nella procura.
Nel malaugurato caso in cui la persona investita dalla nostra fiducia abbia fatto di testa sua e provocato un danno, ci sarà la possibilità di chiedere il risarcimento e di disconoscere gli atti posti in essere senza la nostra autorizzazione.
L’emergenza COVID-19 finirà, ma queste semplici indicazioni potranno essere d’aiuto agli expats anche in futuro, quando si tornerà a viaggiare, ma sarà forse troppo costoso o faticoso.
Sara Botti