Grazie a Italian Desk Association è possibile ottenere uno studio di fattibilità concreta degli interventi che permettono ai residenti all’estero di trarre vantaggio dalla straordinaria offerta di benefici fiscali che l’Italia dedica a chi vuole mettere mano e migliorare il proprio patrimonio immobiliare.
È possibile, infatti, ottenere un’analisi approfondita del caso concreto e dei tanti benefici fiscali che sarebbe possibile ricevere, con indicazione specifica di quanti soldi si andrebbero effettivamente a risparmiare a titolo di sconto in fattura o cessione del credito, le opzioni che riguardano i residenti all’estero.
La cessione del credito e lo sconto in fattura sono, infatti, le possibilità alternative previste dal Decreto Legge 34 del 2020 che si addicono in particolare modo ai residenti all’estero privi di un reddito in Italia diverso dal patrimonio immobiliare oggetto dell’intervento.
Lo sconto in fattura è la rappresentazione massima del vantaggio fiscale poiché si traduce in un risparmio immediato, cioè di un contributo sotto forma di sconto applicato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e che verrà recuperato dagli stessi sotto forma di credito di imposta, con possibilità di cederlo nuovamente.
L’importo massimo a cui si può ambire sotto forma di sconto in fattura, tenuto conto dei massimali di legge, è l’importo totale di quanto dovuto.
Un esempio pratico: Tizio, soggetto residente all’estero, commissiona a Caio interventi ricompresi tra quelli che permettono di beneficiare del Superbonus 110%.
Caio, il fornitore, presenta un conto pari a Euro 60.000 che darebbe luogo ad una detrazione teorica di Euro 66.000, cioè il 110% di Euro 60.000.
Applicando lo schema dello sconto in fattura, Tizio beneficerà di uno sconto pari a Euro 60.000, cioè il totale della fattura presentata da Caio.
Caio, cioè il fornitore, si vedrebbe riconosciuto a sua volta un credito di imposta pari a Euro 66.000, cioè l’importo originario che sarebbe stato concesso a titolo di Superbonus 110% a Tizio.
A questo punto Caio, il fornitore sarà libero di utilizzare il proprio credito di imposta di Euro 66.000 per finalità proprie oppure decidere di cederlo a Sua volta ad altri, come ad esempio ad un istituto di credito.
È in ogni caso possibile accordarsi con il fornitore ed ottenere uno sconto parziale; tale opzione è infatti prevista dalla normativa ed ha ottenuto una valutazione di fattibilità di parte dell’Agenzia delle Entrate.
In altri termini, è permesso plasmare le modalità con le quali ottenere i vantaggi in maniera mista, cioè abbinare lo sconto in fattura e la cessione del credito.
In questo caso, a fronte della medesima spesa di Euro 60.000 sarà possibile vedersi riconoscere ad esempio uno sconto di Euro 20.000 e vedersi trasformare i rimanenti Euro 40.000 in un vantaggio fiscale di Euro 44.000 che potranno essere ceduti a titolo di credito ad altri.
Gli interventi che permettono la possibilità di usufruire dello sconto in fattura sono moltissimi.
Solo per dare un’idea, questi spaziano dagli interventi di recupero del patrimonio edilizio, come alcuni tipi di manutenzione ordinaria inerenti parti comuni dell’edificio, oppure di manutenzione straordinaria come il restauro ed il risanamento, ad interventi di abbattimento di barriere architettoniche, sino ad arrivare ad alcune tipologie di interventi di riqualificazione energetica o inerenti la riduzione del rischio sismico.
Anche il recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti e l’installazione di impianti fotovoltaici possono mettere il residente all’estero nella possibilità di usufruire dello sconto in fattura di cui si è detto, senza tralasciare gli interventi di installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Un’opportunità unica, certamente limitata nel tempo, che merita d’essere trattata da esperti al servizio di chi risiede all’estero.
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